Alfiere, Vescovo o…

Foto CC-BY-SA Aaron Jacobs
Foto CC-BY-SA Aaron Jacobs

Molti amanti degli scacchi si saranno chiesti perchè quel pezzo che muove in diagonale da noi si chiami alfiere mentre nei paesi di lingua inglese viene chiamato bishop (vescovo) e altrove in altri modi ancora.

Ci viene in aiuta l’associazione di rievocazione storica Aper Labronicuscon l’articolo che riproponiamo per gentile concessione: buona lettura!

 

Storia di un vescovo chiamato Alfiere che in realtà era un elefante

Il Chaturanga era un gioco di strategia diffuso in India già più di 1500 anni fa. In questo gioco si simulava la battaglia tra due eserciti rivali su un tavoliere. Tra i pezzi più caratteristici del Chaturanga vi era sicuramente l’elefante. Gli scultori Indiani ci hanno lasciato pregevoli pezzi in pietra o avorio raffiguranti l’elefante da guerra usato nel gioco, ma quell’elefantino, assieme a tutti i suoi compagni, era pronto a lasciare l’India per diffondersi in tutto il globo.
Attraverso i numerosi scambi commerciali gli Arabi vennero a conoscenza del gioco e se ne innamorarono. Tuttavia sembrava esserci un ostacolo insormontabile alla diffusione del Chaturanga nel mondo arabo: le immagini figurate. Il Corano, come di per sé anche la Bibbia, vieta la rappresentazione di figure umane e animali, per cui gli arabi fecero proprio il gioco del Chaturanga andando a produrre pezzi dalle forme stilizzate e rinominandolo Shatraj. E così il nostro elefante si ritrovò ad essere trasformato in una specie di “panettoncino” con due piccole protuberanze a memoria delle antiche gloriose zanne.
Dalla seconda metà del primo millennio gli arabi ebbero il merito di diffondere lo Shatraj in tutto il bacino del Mediterraneo partendo dalle loro conquiste nel Sud Italia e Spagna. Il gioco si diffuse poi in tutta Europa dove le due protuberanze del nostro elefantino vennero associate alle forma delle mitre vescovili o ai cappelli dei giullari (da qui il “Bishop” inglese o il “Fou” francese), inoltre il mondo cristiano non aveva remore verso le immagini figurate per cui iniziarono a comparire nuove statuine scolpite dove l’elefante era ormai diventato un vero e proprio vescovo e che poi avrebbe portato alla forma moderna del pezzo nel gioco degli Scacchi.
Bishop in inglese, Fou in francese, Bispo in portoghese, ma come sappiamo in Italia ha un nome ben diverso; un nome che deriva dalla trasmissione diretta che abbiamo avuto dagli arabi: elefante in arabo è infatti “alfil” che, in maniera incurante delle origini del pezzo e significato della parola, abbiamo trasformato in Alfiere.
questo articolo è  © Aper Labronicus